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Novembre 16, 2015 alle 12:29 pm #2874PaintballGO officialAmministratore del forum
Parliamo oggi di FIDASC e lo facciamo con una figura chiave di questo progetto: Filippo Fiorio.
ALL STARS: Ciao Filippo, stagione conclusa ma con molte novità. Parliamo un pò di quella che è la notizia che potenzialmente rivoluzionerà il nostro mondo: annessione come disciplina del paintball alla FIDASC (Federazione Discipline Armi Sportive da Caccia) la cui presentazione abbiamo avuto modo di seguire sia dal vivo che in streaming ma volevamo farti comunque alcune domande.
AS: I ruoli all’interno della federazione sono già tutti stabiliti? È possibile farne parte? Il tuo qual’è?
FILIPPO FIORIO: Innanzitutto credo sia importante precisare che non si tratta di ruoli o cariche come spesso si sente dire ma di compiti. Per portare avanti il progetto ci sono delle cose da fare, quindi il gruppo di persone che ha dato l’avvio al progetto si è divisa i compiti per essere in grado di essere pronti con l’inizio del 2016. Nessuno è insostituibile o eterno, se il compito finisce o se una persona non si dimostra capace di portalo avanti la si cambia.
Per rispondere alla prima domanda i compiti non sono finiti, ci sono altri progetti a cui crediamo si debba lavorare, pertanto serviranno altre persone che se ne occupino. E’ possibile pertanto farne parte, anche se per ora stiamo lavorando per assegnazione diretta dei compiti a persone che riteniamo averne le capacità, questo perché il tempo è poco e alcuni progetti è importante che siano pronti per il 2016. Ma il metodo sarà sempre uno solo dopo questa fase di avvio: chi ha un progetto nuovo o migliore di qualcuno già in corso, avrà la possibilità di presentarlo ai futuri affiliati FIDASC per la disciplina paintball. Se sarà ritenuto utile o migliore avrà la possibilità di portarlo avanti. Ovviamente va dimostrata la propria competenza in materia e la fattibilità del progetto in termini organizzativi ed economici, non basta avere solo un’idea.
Il mio ruolo in questo momento è quello di coordinatore generale, ovvero mi sto occupando di tenere le fila di tutti i progetti attivi, revisiono la documentazione prima di inviarla a FIDASC per la sua approvazione. Mi occupo inoltre di tenere i rapporti con FIDASC, dell’ufficio stampa e sto lavorando al sito internet dedicato alla disciplina “Paintball” che sarà il contenitore di tutte le informazioni che ci riguardano, oltre che lo strumento di promozione una volta partita la campagna di affiliazione 2016.AS: Come ci siete arrivati? Raccontaci l’iter che ha portato a questa annessione.
FF: L’idea è stata mia, ma non voglio prendermi meriti che non mi appartengono, è nato tutto per caso (io stesso lo reputo un colpo di fortuna). Un giorno stavo parlando al telefono con un ragazzo della Sicilia che era interessato ad aprire un campo da paintball. Questa persona aveva già una struttura dedicata alle discipline per i cani che tratta FIDASC e a un certo punto mi dice: “Scusa ma perchè non proponete a FIDASC di aggiungere il paintball come nuova disciplina? Sono una federazione molto aperta e secondo me sarebbero interessati”. Fino a quel giorno avevo pensato alle Federazioni del CONI come a dei castelli inespugnabili, ognuno concentrato sulla propria disciplina, in molti casi olimpica. Ero sempre stato dell’idea che il paintball dovesse lavorare per costruire qualcosa di proprio, puntando ad avere un giorno una propria federazione. Ma a quel punto mi sono domandato: è proprio questo che ci serve? E quanto ci vorrà?
L’incontro con il presidente FIDASC Felice Buglione avvenuto nel febbraio 2015 è stato da questo punto di vista illuminante. Mi aspettavo il classico presidente, che ci avrebbe trattato con un pò di superiorità e diffidenza, ma invece si è dimostrato il contrario: disponibile, alla mano, ma soprattutto schietto e sincero nei nostri confronti. Ci ha spiegato come funziona il CONI e soprattutto come funzionano le federazioni, che sono per esso la voce a bilancio tra le più importanti, e ci ha detto molto chiaramente: “Scordatevi che il CONI nei prossimi anni abbia interesse a creare nuove federazioni. Esse sarebbero un ulteriore costo e in questo momento soldi non ce ne sono, anzi si sta pensando di cercare di ridurle, magari accorpando quelle che trattano discipline simili”. Alla luce di queste considerazioni è iniziata la valutazione di inserire il paintball come nuova disciplina FIDASC, che si è poi conclusa positivamente con la delibera da parte del consiglio federale e l’avviamento dell’iter per inserirla nello statuto FIDASC.AS: Lo consideri un traguardo importante?
FF: Non lo considero un traguardo, la considero l’opportunità e il mezzo per raggiungere traguardi più importanti di quelli che ci siamo prefissati fino ad oggi. Io non ho mai pensato alla federazione come ad un obiettivo da raggiungere, anche prima di questo progetto, per me è sempre stata l’opportunità di fare un salto di qualità nel modo in cui il paintball italiano ha lavorato fino ad oggi. FIDASC in questo senso ci apre molte strade nuove, ma soprattutto ci impone un metodo di lavoro che fino ad oggi nessuno ha avuto nel nostro sport: tutto va messo per iscritto, ad ogni progetto o iniziativa deve corrispondere un documento in cui viene dettagliato ogni aspetto, tutto ciò che si fa deve seguire un regolamento. Ma cosa più importante FIDASC si farà garante di questo, per cui un domani chiunque abbia qualcosa da dire non dovrà andare da un altro del paintball, ma potrà rivolgersi ad un ente super partes. In questo preciso momento trovo che sia una cosa importantissima per il paintball italiano visti i conflitti e le divisioni che si son create per svariati motivi. Ecco questo lo ritengo un traguardo!
AS: Preclude un cammino autonomo del nostro sport?
FF: Assolutamente no, FIDASC non ha nessuna intenzione e interesse di entrare nel merito della nostra disciplina, anche perchè non la conosce e ce lo ha detto chiaramente. Il problema non è essere autonomi, è avere gli strumenti e la credibilità per far crescere il paintball italiano. In questo FIDASC ci può dare molto di più di quanto avremmo avuto restando da soli, pensando che l’autonomia e la targa sulla porta con scritto “Federazione Paintball” sarebbe stato ciò di cui avremmo avuto realmente bisogno.
AS: È giusto dire che così ci si associa alla caccia e soprattutto alle armi? Non è contraddittorio con il movimento fatto fin’ora sulla distinzione tra arma e marcatore?
FF: FIDASC ha sicuramente nel nome due termini, “armi sportive” e “caccia”, che a molti hanno fatto storcere il naso. Anche qui il problema esiste se ci si ferma e si bada solo alla forma, mentre sparisce se si guarda alla sostanza. Il termine “caccia” deriva storicamente dal fatto che FIDASC ha preso le armi utilizzate nella caccia e le ha trasportate in ambito sportivo, per cui è giusto sottolineare che è solo un riferimento storico, nessuna attività FIDASC prevede l’abbattimento di selvaggina. Un po’ come è successo per il paintball che ha preso dei marcatori destinati a segnare alberi e bestiame e li ha fatti diventare, da strumenti di lavoro, strumenti di gioco.
Per quanto riguarda il termine “armi sportive” vorrei ricordare il titolo della legge che ha definito che il marcatore non è un’arma:
“Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 26 ottobre 2010, n. 204, concernente l’attuazione della direttiva 2008/51/CE, che modifica la direttiva 91/477/CEE relativa al controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi.” Come vedete, a dire che il marcatore non è un’arma, è una legge sulle armi. Aggiungo che i nostri marcatori dovrebbero, ma non so quanti lo sappiano e lo abbiano fatto fino ad oggi, essere certificati dal Banco di Prova di Gardone da cui passano tutte le armi italiane, sportive e non. Per cui forse, invece di preoccuparci dei termini, dovremmo pensare alla sostanza, magari iniziando dal fatto che oltre ad essere orgogliosi di avere una legge che dice che il marcatore non è un’arma, dovremmo anche pensare a come rispettarla quella legge, e non aggiungo altro anche se ci sarebbe molto da dire in merito.AS: Per quanto riguarda l’ omologazione dei campi questo porterà alla distinzione tra campi a norma e non a norma secondo gli standard imposti dalla federazione. Perché doversi adeguare? Non si può semplicemente andare avanti come fatto fin’ora?
FF: Le federazioni hanno sicuramente un ruolo importante nel definire quali sono i criteri di progettazione e realizzazione dei campi di gioco delle proprie discipline. Resta il fatto che ad essere tenuti a rispettare questi criteri sono soprattutto gli affiliati, mentre per gli altri non c’è nessun obbligo. Ma c’è da dire che in caso di problemi, come una richiesta danni da parte di qualcuno che si è fatto male in una struttura, i regolamenti federali vengono spesso tenuti in considerazione per valutare la responsabilità dei gestori dell’impianto.
Detto questo penso che rispettare un regolamento, che sarà scritto tenendo presente tutte le diverse situazioni presenti in Italia e non discriminando nessuno, debba essere ritenuto un punto di orgoglio per il gestore di un campo, un motivo di vanto da esporre per dimostrare la serietà con cui si gestisce la propria struttura.AS: Quali saranno le prossime mosse per il paintball italiano condotte da FIDASC?
FF: Credo che i progetti più importanti e carichi di novità rispetto a quanto abbiamo di già consolidato, come i campionati IPBS e WSXBALL, saranno quelli dedicati alla formazione. Stiamo lavorando al progetto delle scuole federali, alla formazione dei tecnici/allenatori e degli ufficiali di gara/arbitri, i quali faranno parte di uno specifico albo nazionale FIDASC per la disciplina del paintball.
AS: Vuoi ringraziare qualcuno?
FF: Dobbiamo ringraziare FIDASC e il suo presidente Felice Buglione, in quanto ci hanno concesso veramente una grande fiducia e si sono esposti molto accogliendo la nostra disciplina, perchè, parliamoci chiaro: lo Sport del paintball con la S maiuscola ha ancora in Italia tantissimo da fare e da dimostrare.
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